Le pagliare sono costruzioni situate a circa 1000 metri negli altopiani sopra la valle dell’Aterno, ed utilizzate dai contadini e dai pastori della zona nel periodo estivo fino a cinquanta anni fa’. Infatti la valle dell’Aterno, stretta e ripida, ha sempre offerto poco terreno ai suoi abitanti, che per sopperire a questa carenza, durante la bella stagione, si spostavano negli altopiani soprastanti per coltivare la terra e far pascolare il bestiame.
Attestate giàdal catasto di Tione dal XV secolo, le pagliare costituiscono una testimonianza eccezionale della cultura contadina della montagna abruzzese. Questa migrazione estiva verso la montagna, unica nel suo genere in Abruzzo, era finalizzata alla coltivazione d’alta quota di grano, patate, farro e lenticchie, e al pascolo di pecore e mucche. Le pagliare, costruite con pietra calcarea a pianta quadrata o rettangolare, sono suddivise in due ambienti sovrapposti, dei quali quello superiore era usato come abitazione e quello inferiore come stalla. Le pagliare di Tione presentano anche un grosso pozzo in pietra, ricavato da un inghiottitoio naturale dal quale veniva attinta l’acqua attraverso due gradinate, e una chiesa dedicata alla Madonna di Loreto.
Gli esempi di questo singolare fenomeno migratorio interessano i comuni di Fagnano, Fontecchio e Tione degli Abruzzi, inseriti nel Parco del Velino-Sirente tutti e tre questi comuni posseggono questi villaggi temporanei, localizzati sugli altopiani che separano il fondovalle dalla catena del Sirente.
Le pagliare più conosciute sono quelle di Tione, mentre quelle di Fontecchio e di Fagnano sono più appartate e meno frequentate. Questi villaggi, ormai abbandonati da decenni, stanno tornando ad essere recuperati e utilizzati a scopo turistico.