Abitata giàin epoca preromana dai Frentani, nel medioevo Fossa Cecca divenne feudo del monastero benedettino di San Giovanni in Venere e ne seguì le alterne vicende storiche.
Il primo nucleo abitato di Fossacesia è da ricollegare alla colonizzazione monastica dei benedettini giàintorno al IX secolo.
Il primo monastero fu edificato dal conte longobardo Tesmondo II e divenne un’abbazia cassinese.
Ma è con l’abate Oderisio II tra il 1155-1204 chel’edificio fu ricostruito dalle fondazioni con la realizzazione del nuovo complesso abbaziale più ampio e funzionale; le cui strutture corrispondono alle attuali.
E’ questo il periodo di maggiore floridezza dell’abbazia di Fossacesia con i suoi grandi possessi e ben 80 monaci interni al monastero.
Con la morte di Oderisio II il monastero iniziò un lento e progressivo declino con alterne vicende fino al 1936 qundo i Padri Passionisti si stabilirono nel complesso monastico ed effettuarono le necessarie opere di restauro.
Fossacesia è formata da un nucleo posto su una panoramica altura e da un altro lungo la costa, Fossacesia Marina.
Il litorale presenta una vegetazione ricca e spiagge di ciottoli e sabbia, variegando il paesaggio costiero del medio Adriatico di baie e insenature, profumate di ginestre e finocchietto marino. Sugli scogli che affiorano a pochi metri dalla riva, antiche costruzioni in legno dominano gli alti fondali con pennacchi e impalcature della sapiente arte locale di pescare restando a riva. Si tratta dei trabocchi abruzzesi, celebrati da D’Annunzio per il fascino misterioso di queste piattaforme saldate alla scogliera, oggi tutelate da leggi regionali come beni culturali primari.
Fossacesia è conosciuta soprattutto per l’Abbazia di San Giovanni in Venere, fondata nell’ottavo secolo sulle rovine di un tempio romano dedicato a Venere.
Nella facciata colpisce il portale in pietra e marmo detto della Luna (sec.XIII) ai cui lati troviamo lastre di marmo bianco scolpito a rilievo che raccontano la storia di Giovanni Battista. Bellissime le tre absidi, raffinatissime e di gusto arabeggiante (1165). All’interno la chiesa si presenta a tre navate, divise da dodici pilastri che sostengono archi ad ogiva. Il presbiterio è sopraelevato rispetto al piano dell’aula dove è collocato l’altare, costituito da un’antica lastra di marmo. Sotto il presbiterio si trova la cripta, con volte a crociera e affreschi del XII e XIII secolo nei catini delle absidi.