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 Silvi


Silva è l´antico nome dell´odierna Silvi, legato, come suggerisce l´antico etimo, alla ricca vegetazione del luogo.
I primi insediamenti abitativi, soprattutto costieri, risalgono ad epoca romana e all’epoca era conosciuta come Castrum Silvi.
 
 Nel XIV secolo Il borgo medievale, Castrum Silvi, divenne feudo dell'abbazia di S. Giovanni in Venere, per poi passare sotto la giurisdizione della nota famiglia degli Acquaviva, duchi di Atri.

Silvi rimarrà feudo di Atri fino all'arrivo di Napoleone che nel 1806 abolì il feudalesimo.

Con l'Unità d'Italia Silvi ottiene il suo primo sindaco.

Nel 1863 la costruzione della stazione ferroviaria, favorirà lo sviluppo della "Marina " di Silvi che a poco a poco cambiò aspetto, grazie soprattutto ai primi investimenti nel settore turistico.

 
 
Il paese di Silvi è oggi un centro a forte vocazione turistica, con un vasto e sabbioso litorale.

A Silvi Marina si segnalano numerose ville del tardo ottocento e dei primi del novecento che si mischiano alle moderne abitazioni utilizzate prevalentemente a scopo turistico.

Il borgo di Silvi Paese è un’incavole paese affacciato sull’Adriatico dal una terrazza  che poi scende verso il mare.
 
 
La singolare posizione di Silvi Paese, denominato Castelbelfiore fino all’ottocento, si riconduce alla tipologia a fuso, con un asse centrale dal quale si dipartono stradine e vicoli che costituiscono l’aspetto caratteristico dell’antico borgo.

Da visitare la chiesa di San Salvatore, di origine medievale, che conserva sul fianco sinistro il portale trecentesco.

Nel mese di maggio a Silvi si revoca l’antica tradizione de “Lu cencialone”.

La leggenda narra che un giovane del paese, Leone, durante l’assedio dei Turchi, salì sulle mura della città con una torcia e accecò i nemici.

A ricordo di tale episodio viene fatto bruciare un lungo fascio di paglia mentre intorno si esibiscono danzatori e musicisti.

21/03/2013


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